
La storia di Arcumeggia nasce proprio nel 1956, quando venne indetta la manifestazione “Pittori in vacanza”: alcuni tra i maggiori artisti italiani contemporanei si recarono pertanto a dipingere sulle pareti esterne delle case del piccolo borgo contadino. Il successo della manifestazione fu tale da trasformare l’intero paese in una mostra capace di documentare una tecnica mai abbandonata della pittura italiana, offrendo ai pittori un colloquio aperto e diretto con il pubblico e favorendone la partecipazione.
Le pitture corrispondono ad un ciclo temporale abbastanza breve, ma le esperienze, i gusti, le inclinazioni, le scelte variano con la diversa personalità di ogni artista. L’armonia dei dipinti compone un racconto, una leggenda, la vita stessa scandita da antichi gesti ed antichi riti.
E’ una tavolozza colorata nel verde della Valcuvia in cui vengono presentate scene di emigrazione, di vita agreste, di tradizioni, di sport, di natura e mitologia. Visitarlo nelle ore del tardo pomeriggio estivo, magari all’imbrunire, è particolarmente suggestivo, grazie all’intersecarsi degli stimoli visivi e sonori con la poesia del luogo prealpino.
Un itinerario si snoda entro gli antichi vicoli del paesino, situato nel cuore della montagna a quasi 800 metri d’altezza e camminando sull’antico ciottolato, ci si sente fuori dal tempo, in uno spazio affascinante.
Ai margini del borgo vi è la Chiesa dove si trova una bellissima Via Crucis realizzata dagli stessi artisti contemporanei.
Nella Casa del Pittore, sede della “scuola d’affresco”, si trovano numerose opere d’arte, bozzetti e ceramiche dei vari artisti; l’edificio è sede di mostre e visite guidate.
Il complesso lavoro svolto dall’Ente Provinciale del Turismo ha assicurato ad Arcumeggia l’opera di pittori importanti, in grado di suscitare apprezzamenti critici e di richiamare l’interesse del pubblico.
Si tratta di una piccola gemma, da gustare nella sua duplice anima d’arte e di simbolismo religioso.
Arcumeggia ha vissuto e vive gli onori delle cronache grazie al patrimonio artistico che conserva, costituito da opere uniche ed irripetibili e per via delle numerose manifestazioni di notevole livello che vi si organizzano.
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