In attesa dell’incontro di Arcisate, Famiglie in Rete racconta la storia di Agnese e Rodolfo

Il progetto FA.RE – Famiglie in Rete sta girando le valli a nord della provincia ed è arrivato sul territorio di Arcisate. L’incontro in presenza sarà giovedì 24 febbraio alle 18.00 alla Sala dei Frontalieri di Arcisate, mentre il primo appuntamento si è svolto a fine gennaio in modalità on line: un incontro che ha visto la presenza di una trentina di persone tra amministratori, assistenti sociali, insegnanti, famiglie…tutte interessate al tema proposto. Per l’occasione è stata raccontata e commentata una storia di affido a tempo pieno, seguita negli anni dall’equipe de L’Aquilone, ma sappiamo che anche questo territorio ha storie da raccontare ed abbiamo così voluto incontrare la famiglia di Agnese e Rodolfo, di Arcisate.

Nel 2011 questa coppia ha accolto in affido due bambini, sorella e fratello che si trovavano in comunità. Nel 2017 la famiglia si è allargata con la nascita di una sorellina: sabato scorso approfittando del suo sonnellino pomeridiano abbiamo potuto portare ai genitori alcune domande, riprendendo anche quelle che erano state poste durante l’incontro online.

Cosa vi ha portati a pensare all’affido?

Abbiamo iniziato a frequentare il gruppo delle famiglie affidatarie di un’associazione di Milano, il CAM. Eravamo lì come uditori, ascoltavamo le esperienze di altre famiglie; ciò che ha fatto scattare in noi la molla è stato il pensiero di poter dare una mano ad un bambino o una bambina a crescere e donar loro un po’ di serenità e felicità. Partivamo dal desiderio condiviso di mettere a disposizione la nostra famiglia per aiutare un bambino o una bambina a crescere, e questo è proprio ciò che accade quando un affido funziona.

A quei genitori che stanno iniziando ora ad interrogarsi sulla scelta dell’affido, cosa vorreste raccontare della vostra esperienza?

Sono passati tanti anni, ora siamo i “senior” del gruppo genitori e possiamo dare una mano agli altri a capire come gestire le difficoltà quotidiane. La cosa da sapere e comprendere fin da subito, è che non è detto che i bambini rimangano con te per sempre, proprio perché si tratta di un affido; questa è una cosa non semplice da capire e nemmeno da accettare. Serve la forza di lasciarli andare. Il bambino che accogli in affido non è tuo, come di fatto non lo sono i tuoi figli biologici; ognuno di loro ha la propria vita ed il proprio destino. Ciò che davvero conta è crescerli con la consapevolezza che per loro ci saremo sempre, trasmettendo loro questa sicurezza. Quando ci chiedevano: “Ma noi resteremo qua per sempre?”, noi non lo sapevamo, ma rispondevamo che, indipendentemente da dove avessero vissuto, noi saremmo sempre stati parte della loro vita, perché così funziona quando ami una persona.

Quali paure potrebbero avere dei genitori che accolgono per la prima volta un bambino in affido? Quali erano le vostre paure?

La paura di non essere capaci. Ci siamo messi in discussione – a questo punto prende la parola Agnese – Mi sono fatta delle domande, ho scavato dentro di me: avevo paura della maternità, fare spazio non è facile! Prima di vederli, continuavo a chiedere a Rodolfo: “Ma sto bene vestita così? Sono bella? E se non gli piaccio?”. Il primo sguardo lo ricordo bene: in quello sguardo ho letto tutta l’aspettativa e la fiducia che stavano riponendo in me. Continua Rodolfo: sembra facile, porti a casa un bambino e te ne occupi, cosa ci vuole…eppure non è affatto semplice, è quello che ci sta intorno che bisogna imparare a gestire. Occorre avere vicino delle persone che ti aiutino, che ti diano una formazione e un supporto psicologico e morale.

Che cosa vi ha aiutato a superare le difficoltà?

L’associazione, il gruppo di genitori. Quando arrivano i momenti in cui ti sembra di non poterne più dell’affido, anche solo dirlo agli altri ti fa ripartire dall’inizio. Il confronto è fondamentale. C’è bisogno di qualcuno che ti aiuti anche nella gestione dei rapporti con i Servizi sociali, con la famiglia naturale.

E l’arrivo della piccola come è stato preso?

A parlare ora è Agnese: all’inizio è stato uno shock per tutti, la paura di dirlo ai ragazzi… Nel pomeriggio, dopo averglielo detto, ci hanno chiesto se quando sarebbe arrivata la piccola, loro sarebbero stati ancora nostri figli. Rodolfo: abbiamo risposto “noi abbiamo tre figli”. Ed ecco arrivare la piccolina, proprio lei, il sonnellino è finito. È ora di chiudere l’intervista.

Per chi volesse approfondire il tema dell’affido l’appuntamento giovedì 24 febbraio alle 18.00 alla Sala dei Frontalieri di Arcisate: l’invito a partecipare è rivolto, come sempre, alle persone interessate a comprendere di più sul senso ed il valore di questa esperienza.

Ricordiamo chi può fare affido: single o coppie, sposate o conviventi, con figli o senza figli, senza limiti di età, basta essere maggiorenni.

Famiglie in Rete – DGR 2315 del 2019 – Sperimentazione interventi e servizi per la famiglia
Progetto finanziato con il contributo di Regione Lombardia – ATS Insubria capofila del progetto

 

 

da VareseNews – 17 Febbraio 2022


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